Alleati preziosi per conservare in salute l’articolazione
I menischi sono alleati preziosi per conservare in salute l’articolazione del ginocchio. Fungono da “ammortizzatori”, garantendo una migliore distribuzione dei carichi sulla cartilagine articolare. In caso di rottura, che rappresenta la più frequente lesione articolare del ginocchio, l’obiettivo è quello di preservare il più possibile questi cuscinetti di fibrocartilagine, posti tra i condili femorali e la tibia, che insieme alla cartilagine di rivestimento completano
il sistema di protezione dell’osso e danno un contributo – insieme ai legamenti – alla stabilità dell’articolazione. “Meglio preservare un menisco rotto asintomatico, cioè che non dà dolore o che – superata la fase acuta – ritrova equilibrio grazie a una terapia conservativa”. Piernicola Dimopoulos, medico chirurgo-specialista in ortopedia e traumatologia, ribadisce il concetto: “Se si riesce a evitare il trattamento chirurgico, a giovarne sarà il ginocchio del paziente. Operare significa indebolire il sistema di salvaguardia dell’osso, vuol dire favorire l’artrosi – spiega Dimopoulos – asportare una porzione della struttura meniscale potrebbe alterare gli equilibri dell’articolazione, sottoponendola a sovraccarico”.
Il problema diviene ancora più complesso se a una lesione meniscale si associa, ad esempio, la rottura del legamento crociato anteriore. “Quando necessario, ricostruire il legamento significa proteggere anche i menischi” dice Dimopoulos, che aggiunge: “Quando si parla del menisco non si può prescindere dalla funzionalità di tutto il sistema articolare”.
Il messaggio è chiaro: prima di operare, ci sono altre strade da considerare.
In fase acuta è legittimo il ricorso al farmaco antinfiammatorio, in un’ottica di equilibrio terapeutico. Poi, però, è necessario darsi altre regole per ottenere benessere stabile e duraturo. Può essere d’aiuto tonificare la muscolatura, lavorare sulla stabilità del ginocchio e sul nostro “sesto senso”, e cioè su una buona propriocezione (Attitudine del nostro corpo, una sorta di “prontezza di riflessi” nell’utilizzare tempestivamente e nel migliore dei modi la muscolatura per garantire il migliore funzionamento dell’articolazione).
Il primo obiettivo è quello di superare la fase acuta e, se possibile, preservare il menisco lesionato attraverso una terapia conservativa. Oltre alle regole di ‘buona condotta articolare’ già ricordate, è possibile fare ricorso all’acido ialuronico, utile perché svolge un’azione meccanica e biologica sui recettori della membrana sinoviale. In caso di persistenza dei sintomi, il trattamento chirurgico in artroscopia, finalizzato alla rimozione della parte lesionata, può essere però la soluzione più efficace. Il paziente è solitamente in grado di camminare precocemente e già dopo pochi giorni dall’intervento e può ritornare alle normali attività quotidiane ed allo sport dopo qualche settimana. In alcuni casi, è possibile suturare le lesioni meniscali, ma questa è un’opzione che ha delle indicazioni estremamente precise, valutate di volta in volta dall’équipe medica.